domenica 29 agosto 2010

Una discussione ampia avvenuta sul mio account FB


Ho uppato la discussione avvenuta sul mio account di Facebook qualche tempo fa sull'argomento: editoria in Italia, problemi degli autori e degli editori. E' in formato word ed è una lunga discussione a cui hanno partecipato in diverse persone tra cui: Luca Blengino, Andrea Mazzotta, Armando Rossi Andrea Piccardo e altri contributori. Per scaricarlo cliccate qua

Buona lettura.

( La foto è, come al solito, mia e ritrae il mio ultimo "acquisto" in fatto di gatti: Cattivik)

4 commenti:

Mauro Padovani ha detto...

Interessante dibattito e bel micio :)

Giacomo Michelon ha detto...

Come non salutare il gatto cattivik!
^__^

Design270 ha detto...

ma il gattino è il risultato migliore della discussione! :-)

Strato ha detto...

E' inutile, ovunque vado si parla di questa discussione, e io devo ancora decidere se mi interessa o no...

Ad ogni modo trovo adorabile come alla domanda finale "allora che si fa" tutto si sia fermato :)

Ok, i miei 2 cents. Come ha detto Blengino: se venissero nuclearizzati tutti i piccoli editori, non cambierebbe una virgola. Quindi il discorso di base è già diverso, il danno che i piccoli editori provocano è al massimo far credere ad un autore magari mediocre (non tutti, ovvio) che può fare il fumettista in italia perchè ha pubblicato qualcosa in 150 copie, quando ormai queste publicazioni hanno perso valore come "trampolino" e visibilità.
Ma a livelli generali, la questione è molto più semplice: c'è chi investe seriamente nel fumetto? No. Quindi non ci sono i soldi.

Ecco, una tavola rotonda tra gli autori può servire al massimo a cercare di dare un po' di autocoscienza per evitare di far accettare "paghe" ridicole per il proprio lavoro, ma non vedo cos'altro.

L'unica cosa che (secondo me) può avere un senso è un incontro tra autori ed editori, ma non editori piccoli, che tanto potere non ne hanno, ma editori con i capitali da investire: ovvero, vai nella tua bella edicola, guardi le case editrici dei fumetti in vendita lì, e ualà.

Poi a loro fai una bella domanda: signori, c'è la possibilità che si inizi ad investire SERIAMENTE nel mercato fumettistico italiano?
Loro ti rispondono "no", noi ci mettiamo il cuore in pace e ce ne andiamo all'estero (o cambiamo lavoro). Certo, se ti rispondono "forse" allora è il caso di discuterne... ma in sostanza, o si coinvolge chi ha i capitali, oppure non cambierà nulla.

Io sono ad un momento del mio percorso professionale in cui sto cecando di trovare pubblicazione, ma in Italia non mi sogno nemmeno di provarci (ho rifiutato di farlo, per intenderci, non è che non abbia mai avuto la proposta indecente :-D). Anche se pubblicassi qualcosa non avrebbe un futuro, con le cose messe così.

E un gattino nero me lo prenderò anch'io, un giorno.