martedì 17 agosto 2010

Chi dorme si riposa


Ho letto le ultime pagine della discussione su Kinart sugli editori italiani . Ormai in tutto il web la discussione sta scemando qui ha preso una piega surreale. Invece che proposte per risolvere il problema sta diventando un "confessionale" per editori. Sono tutti presi a giustificare le loro mancanze con la scusa del mercato. Ma se ci siete finiti in questo mercato e non lo conoscevate non è cosa di cui andar fieri, siete stati degli sprovveduti. Se lo conoscevate e continuate a starci, per amore del fumetto, dando pagamenti ridicoli ecco per me potete anche smettere, non voglio uccidervi ma farvi rifletter sul ruolo marginale che avete. Basta lagnarvi, avete messo su attività imprenditoriali che sembrano non prevedere introiti per nessuno e state pure li a spalleggiarvi? Ma a nessuno di voi è venuto in mente di cercare di migliorare la vostra impresa? . Qui servono soldi e idee. Ne avete?
Basta con questa "passione", io da autrice nel lavoro non cerco un editore che mi vuole bene cerco un editore che mi paghi sarebbe la migliore forma di rispetto che potrei avere.
E questa mia parte del post è un atto d'amore nei vostri confronti ( che non verrà mai riconosciuto come tale) non di odio.

Alla fine mi pare che sia dal lato editori come da quello artisti quel che manca è l'informazione e un po' di senso critico nei confronti propri e del resto del mondo. Si può cercare di fare fluire meglio le informazioni ma se alcuni non se le sono cercate prima a che servirebbe mettergliele sotto il naso?
Pensate che gli editori italiani piccoli non vi paghino abbastanza? Ok, però provate anche con altri mercati e non continuate a fare sempre il giro degli stessi altrimenti sembra solo che lo facciate per dirvi che non riuscite a fare questo mestiere perché il mondo è cattivo con voi o perché dovete fare ancora gavetta.

Per finire con un velo di polemica: Ma Kinart non ha promosso ben due concorsi per pubblicazioni senza pagamento e adesso si propone a questi editori che inizialmente si sono criticati? Avrete sicuramente i vostri buoni motivi ma sapete come si dice, l'inferno è lastricato di buone intenzioni, state attenti a non mettervi situazioni spiacevoli se poi volete criticare questo sistema. :)

15 commenti:

Mauro Padovani ha detto...

Concordo pienamente col tuo discorso....

Claudia T. ha detto...

Sì, è giusto... da questa discussione ho imparato diverse cose utili però mi sembra si stia spegnendo e come dici tu qua si vadano a darsi pacche sulle spalle a vicenda per giustificare i problemi con la passione ecc...
Che per carità, è buona e giusta ma non pretendere che gli altri non si accontentino della sola passione restando non pagati o non vedendo siti aggiornati e fumetti pubblicizzati. :/

Ketty Formaggio ha detto...

Riporto il tuo post per intero su kinart.

Giacchè parli di kinart, ti risponderò là.

Claudia ha detto...

Claudia T.: E' normale che all'inizio ci sia un momento di sbotto, dove magari qualcuno si sfoga raccontando vicende che gli erano rimaste sul gozzo ma dopo se non inizia una discussione con delle proposte costruttive è solo uno "sfogatoio" poi torneranno i soprusi e le lamentele e così via...
La passione sarà anche una cosa buona ma quando fai un'impresa devi anche avere cervello, poi ovvio si può anche tenere un profilo basso ed investire poco ma allora non si lamentino che incassano poco. Non so se in Italia si possa fare o meno l'editore di fumetto, so che al momento in veramente pochi possono campare di fumetto.

Ketty: Io questo post l'ho, inizialmente, messo sulla versione FB di Kinart poi ho ritenuto che gli argomenti trattati fossero di interesse anche per altre persone e li ho messi nel mio blog. Sinceramente non ti capisco, potevi rispondermi lì o qua e invece lo fai in un luogo dove non posso accedere. Che senso ha tutto questo? Questo post è pubblico lo ha linkato Luca Boschi, lo voleva mettere nel suo blog Andrea Mazzotta, non è un problema per me se anche tu lo diffondi ma non è molto carino che tu mi risponda in un posto dove non posso scrivere non sono iscritta a Kinart e non ho intenzione di farmi un account su forumfree solo per rispondere a questa cosa specifica.

Andrea Mazzotta - ILGLIFO ha detto...

Claudia, sei lo posti sul mio blog mi fai un grande onore! Tra l'altro stavo proprio per chiamarti!
Un abbraccio!

Design270 ha detto...

sai Claudia, concordo con la maggior parte delle cose che sostieni ma insisto a porre una questione da un'altro punto di vista.
Chi sei tu per dire tutto ciò?
Non fraintendermi, lo so chi sei, è una domanda che faccio ad ognuno di noi e che pongo sempre a me stesso quando parlo di qualsiasi cosa, che io stia scherzando o che parli seriamente.
Chi sono io per sostenere che un'editore deve pagare i suoi dipendenti se non sono prima di tutto i dipendenti stessi a pretenderlo un pagamento?

Per conto mio è un problema reale e concreto come sai ma che va discusso e CAPITO. Mazzotta per parte sua mi pare stia facendo un lavoro egregio ad esempio a riassumere la discussione, Stassi ha organizzato sto tavolo Luccano, Ketty mi pare si prodighi sul fronte Kinart, Boschi, Faraci, Tu, mi sembra che tutti ci si prodighi alla sensibilizzazione e questo è importantissimo. Poi si arriva ad una coscienza comune, il mugugno non si fermerà di certo ma molti più autori ed editori saranno coscienti di questo terremoto. Da questa fase si potrà passare al momento dell'azione, molti di noi hanno già iniziato a cercare altre strade rispetto al sistema italiano ma il sistema non cambia. Quindi bisogna riavvolgere il nastro e rivedere tutto il film, e siccome in questo film gli attori sono tanti, ognuno deve poter dire la propria battuta. Dopo che sarà successo copierò questo post sul mio blog, credo che la discussione (o mugugno) debba ancora esser libero.
Io mi fermo momentaneamente a quanto detto nell'ultimo FBdebat, più consapevolezza e informazione, lavorare per questo.

Per inciso, io quest'anno pubblicherò per un'associazione, ma nel mio lavoro che non è solo fumetto queste cose capitano di frequente.

Pic

Ketty Formaggio ha detto...

Claudia, io tendo a tenere unito il discorso dentro quel topic di kinart, sparpagliare il mio parere nel web non serve a nulla.

Ma guarda, ha risposto per me l'Utente Kon3.

Noi kinart non siamo un editore, siamo dei contributori volontari, come te con shaolin cartoonist.
I nostri kontest sono sempre stati dei pretesti per dare agli utenti un incentivo al lavoro, che abbiamo seguito in modo didattico passo passo.
Sono forse Barbara Canepa che fa l'editor su soleil? Non ho potere decisionale in una casa editrice e non traggo vantaggio dai maggiori introiti della stessa. Paragonare kinart a un editore è come paragonare le mele alle cariole.

Suvvia!

Claudia ha detto...

Beh, io ho iniziato la discussione sul mio FB con la frase "Il problema, in Italia, non sono i piccoli editori ma il fatto che non ne esistono di grandi" non a caso. Come ho ripetuto fino allo sfinimento, per me se qualcuno vuole lavorare a gratis o offrire lavoro a gratis non importa né voglio condannarli, come tra l'altro inizialmente vedevo succedere su diversi blog/siti in cui si parlava della questione. In tutta sincerità il problema dei piccoli editori che non pagano o pagano pochissimo non lo vivo, per scelta, se un giorno avrò voglia di far qualcosa "in beneficienza" lo farò senza problemi.
Chi sono io? Ti rispondo con tutto il cuore: una cretina. Mi sono infilata in una discussione che non mi appartiene perché reputavo che, come in occasione dell'iniziativa di Milazzo, potesse essere uno spunto per formare un minimo di gruppo tra le persone che fanno questo mestiere, per cercare di vedere se sopperivamo alla mancanza di organizzazione di questa categoria, problema cronico di un lavoro che tutti noi svolgiamo a casa propria con una dose ( spesso troppa) di competitività rispetto ai suoi colleghi.
Questo mio interessamento sulla questione mi ha portato a pormi delle domande su cosa fare, su cosa diciamo e quando mi sembra che siano domande interessanti le faccio in pubblico, ognuno di noi sa bene che dare uno spunto di riflessione può far bene a tutti.
Al momento, quel che volevo dire l'ho ripetuto fin troppe volte ora la parola la do ad altri, poi si vedrà, non so se parteciperò a quel che verrà organizzato, lo farò solo se corrisponde al mio pensiero o se lo trovo almeno in parte condivisibile. Però posso confessare che la piega che sta prendendo questa situazione mi toglie buona parte della voglia di farlo, in fin dei conti da che mondo è mondo qualche fregatura la si prende, chi è furbo se ne tira fuori in fretta e per gli altri spesso non c'è molto da fare. Se non se ne rendono conto e non si svegliano noi che ci possiamo fare?

Ketty: Tu sei venuta qui a prendere una discussione portarla altrove, senza dare una tua opinione in nessun posto dove potevo risponderti. Scusami ma ti pare normale? Se vuoi esprimere un parere sentiti libera ma che c'entra il parere di una persona di un altro? Ma tu non hai un idea tua? Ecco se ti va di metterla ti risponderò, certamente non mi metto a rispondere qui ad utente di Kinart non presente.
In più mi sento molto delusa, ho scritto un post lungo su diversi punti interessanti e poi l'unica cosa che viene colta è un spunto di riflessione lasciato lì in fondo. L'unica cosa che vi interessa è dire che siete nel giusto su quello? Se vi sentite in pace con voi stessi bene.
Io ho soltanto voluto esporre un mio dubbio: ho cercato di farvi notare una cosa che qualcuno potrebbe aver da ridire in fin dei conti tutte le "buone intenzioni" che avevate voi sono gli stessi argomenti che tutti i piccoli editori tirano fuori e probabilmente anche nel loro caso è tutto vero. Non ne ricavano niente, stanno regalando del tempo, pensano di stargli insegnando un mestiere.... E' uno spunto di riflessione, fatene quel che volete, non è a me che ne dovete rendere conto ma solo a voi stessi e a chi potrebbe porvi questo dubbio.
A me non importa un fico secco se mettete nelle vostre pagine un concorsino con il palio una pubblicazione gratuita. In fin dei conti questo mio commento si chiude con la stessa frase che ho usato all'inizio, se qualcuno vuol lavorare a gratis lo faccia a me non cambia un cazzo.

Design270 ha detto...

In realtà il gioco di non dire la propria è prassi di chi tende a mantenere le cose così come sono.
Io dico che non hai capito il senso della mia domanda sul "chi sono io per..." e ti chiedo la cortesia di sforzarti, arrivare a sostenere di essere una Cretina, non ti rende onore e soprattutto ha il sapore della ritirata e visto ciò che hai sostenuto fino ad ora mi pare non ti si addica proprio.
Secondo me hai ragione, quel giorno sarà più vantaggioso andarsi a fare un birrino e se ti fa piacere uno te lo offro io. Quello che dico è che al momento conviene far esprimere tutti, nessuno escluso e cercare di ascoltare tutti. Poi appunto liberi tutti. Personalmente provo a rimanere su questo treno con le orecchie aperte, senza aspettarmi che gli altri considerino la mia posizione oro colato e secondo me se ci sei anche tu, fa bene a tutti.

Claudia ha detto...

Scusami ma se ritieni che non abbia capito, spiegami cosa volevi dire, sinceramente per quanto mi sforzi non ci riesco.
Io mi sono definita cretina perché, come dicevo, ho partecipato ad una discussione che non mi appartiene sperando che portasse ad una meta a cui aspiravo. Però mi rendo conto che se non può discuterne apertamente ma tocca ad aspettare di sapere chi parteciperà e cosa avranno da proporre allora meglio starne fuori e decidere a posteriori.
Io non voglio limitare l'opinione di nessuno, anzi cercavo giusto proposte però certo mi domando, tardivamente forse, se avrò voglia di imbarcarmi in una riunione se la mia opinione è incompatibile o non amo chi vi partecipa. Forse meglio aspettare. Per ora posso dirti che l'aria non mi piace, è un opinione del momento.

Design270 ha detto...

e io ribadisco che sei un elemento prezioso, se non era chiaro, per la progressione della discussione.

Ketty Formaggio ha detto...

Bè, mi è parso di risponderti, ma se non mi sono espressa bene mi scuso.

Forse non hai capito che quella discussione là sul forum la porto non per manovrare le mie idee ma per fare un resoconto della discussione che si sta tenendo online. E poi ci aggiungo qualche puntina di pareri miei per stimolare la discussione.
Ho capito che io e te siamo in disaccordo su un punto in particolare: se ho capito bene tu pensi che un fumettista non deve lamentarsi di cattive condizioni di lavoro ma deve cercare editori che gliene danno di migliori. No? Io penso invece che a volte tocca lavorare per tappare i buchi lavorativi, quindi è meglio cercare di migliorare la condizione di tutto il lavoro, dai gradini bassi a quelli alti.

Oramai ho capito che non ti interessa molto il target a cui si rivolge kinart, tu preferisci il target di graphite, gente più matura artisticamente con cui confrontarsi, non novellini.

E ho capito anche il tuo discorso sulla "selezione naturale" dei piccoli editori, malati di cattiva qualità e predabili dalla crisi.
Lo condivido in parte, perchè la gente che cerca di migliorarsi senza malizie mi piace, anche se fa delle cappelle editoriali.

Infine ho capito che punti all'informazione come uno dei rimedi migliori alle brutture di tutto ciò, ed è quello a cui punto pure io.

Se ci sono cose che mi sono lasciata dietro nella discussione chiedo venia. Tornerò sul tuo blog.

Claudia ha detto...

Faccio una premessa doverosa, io non avevo letto su Kinart che già "Cagliostro" aveva tirato fuori il problema concorso. Mi spiace aver battuto su un punto dolente però signor Messina il fatto che Kinart possa aver fatto qualcosa di non proprio coerente non la scusa dal fatto di non pagare non è che se gli altri si comportano come lei il problema suo non sussiste.


Faccio una premessa doverosa, io non avevo letto su Kinart che già "Cagliostro" aveva tirato fuori il problema concorso. Mi spiace aver battuto su un punto dolente però signor Messina il fatto che Kinart possa aver fatto qualcosa di non proprio coerente non la scusa dal fatto di non pagare non è che se gli altri si comportano come lei il problema suo non sussiste.

"Ho capito che io e te siamo in disaccordo su un punto in particolare: se ho capito bene tu pensi che un fumettista non deve lamentarsi di cattive condizioni di lavoro ma deve cercare editori che gliene danno di migliori. No? Io penso invece che a volte tocca lavorare per tappare i buchi lavorativi, quindi è meglio cercare di migliorare la condizione di tutto il lavoro, dai gradini bassi a quelli alti."

Io dico che se uno sta fermo a lamentarsi e non prova a fare niente per migliorarsi secondo me si sta scavando la fossa. A me pareva di aver detto una grandissima ovvietà quando ho scritto cercate di lavorare per chi vi dà di più. :)
Da questi tuoi discorsi pare che io sia una snob che non si vuole occupare degli ultimi, dei giovani contrapposta a chi lotta. Secondo me si posso fare discorsi da ribelle quanto ti pare ma poi bisogna anche fare i conti con la realtà e tirare fuori proposte concrete altrimenti restano sparate da bar.
Parliamoci chiaro la situazione è una merda, i lettori sono pochi e se non arrivano nuovi personaggi con soldi e idee non cambierà per tanto tempo non è questione di tirare un po' la cinghia qua non ci si mangia, se chiedi 50 euro ti guardano già come se avessi due teste. Io credo che veramente, per parte delle case editrici, una cifra simile sia troppo. Che vuoi migliorare? L'unica casa editrice che, forse, potrebbe dare di più di quel che fa adesso è Star, che si fa? La boicottiamo? :D
Se fossimo degli operai con 500 euro il mese e vedessimo passare i manager della azienda in Ferrari potremmo insorgere ma qui abbiamo a che fare con "imprenditori" che non si riconoscono mai delle colpe, che pensano di fare del loro e che sia giusto continuare le loro attività non redditizie. Io in un caso come questo posso consigliare solo la fuga. Come ho detto fin dall'inizio non si può cavare sangue dalle rape neanche se ci si atteggia alla "Che" Guevara

Claudia ha detto...

"Oramai ho capito che non ti interessa molto il target a cui si rivolge kinart, tu preferisci il target di graphite, gente più matura artisticamente con cui confrontarsi, non novellini."

Ora capisco che tu usi il paragone tra i forum solo per spiegarti, almeno lo spero, ma ci tengo a precisare che io non mi ritrovo in niente con quanto si dice in Graphite, un luogo morto da tempo che scuso meno di Kinart che almeno può "vantare" l'inesperienza dei suoi utenti.
Io non mi riconosco per niente in questa tua visione di me. Non è che esiste una classe di arrivati spocchiosi contrapposta ad un luogo animato di inesperti guidati dall'amore di pochi maestri. Il bene e il male.
La vita è ben più complessa, Ketty.
Io parlo a chiunque faccia questo mestiere, cercavo di spronarlo a non farsi fermare dalla paura di varcare i confini nazionali, frenato dal timore di non aver fatto ancora abbastanza gavetta, come se in Francia o America pubblicassero questi volumi stupendi. C'è roba brutta anche lì ed editori piccoli. Io non so a quanti aspiranti autori ho sentito dire: l'anno scorso non ho trovato lavoro pagato a Lucca quest'anno ci torno ma mi sa che la situazione è uguale...A queste persone voglio dire: guardatevi attorno, il mondo non finisce dopo i patri confini oppure trovatevi un altro lavoro nel frattempo. Se ti danno 15 euro per la colorazione di una tavola non è un lavoro tappabuchi è elemosina neanche le tinte piatte ti farei per cifre simili.

Io non ho mai parlato di selezione naturale delle case editrici, anche perché se la selezione c'era il problema non si presenterebbe.
Se esistono case editrici che non pensano, che pensano non sia giusto chiudere non incassando ma chi vuoi che li abbatta, neanche a fucilate :D
Io non voglio farli chiudere, gli domando solo perché stanno aperti ma tanto so già cosa mi risponderebbero: per la passione.

"Lo condivido in parte, perchè la gente che cerca di migliorarsi senza malizie mi piace, anche se fa delle cappelle editoriali."

Questa frase non l'ho proprio capita . O_o Scusa, me la puoi spiegare?

Claudia ha detto...

Ah Ketty, grazie per aver espresso un tuo parere, probabilmente non avremo la stessa opinione su certi fatti ma se riusciamo a parlare di cose concrete magari ci si capisce meglio.