sabato 26 giugno 2010

Sperimentazioni ( ma non troppo)

La colorazione del tomo 4 di "Je suis Cathare" procede più lenta di come vorrei, sto cercando di cogliere l'occasione di queste nuove tavole per sperimentare un diverso processo. In queste pagine ho deciso di fare prima il lavoro di differenziazione dei piani e poi di occuparmi dei toni. In pratica faccio uno studio in bn di luci e ombre e poi il resto.
Un metodo molto utilizzato dai coloristi.
Metto sotto lo studio e qualche vignetta terminata. Opinioni a riguardo?
PS Nucleare: Una cosa poco risaputa è che per raffreddare i processi è necessaria moltissima acqua potabile, quest'acqua raggiunge elevate temperature e quindi prima di essere reimmessa nei fiumi abbisogna di essere mescolata ad acqua fredda. In Francia, dove sono in funzione reattori, durante i periodi di siccità estivi esistono gravissimi problemi, nell'ultima annata secca, quando ci furono diversi morti, per evitare gli effetti immediati ossia il lasciare a secco intere città, non diluirono l'acqua calda e la ributtarono nei fiumi, ovviamente morì la fauna e flora attorno al fiume per diversi km creando danni all'agricoltura e all'ambiente. In Italia dove ogni anno la siccità si fa sentire pensate sia un colpo di genio mettere impianti che sprecano così tanta acqua?

5 commenti:

fe ha detto...

Beh...se riuscissi a colorare come le tue prove del bn sarei un pozzo di felicità! :D
Purtroppo data la mia poca esperienza non ho capito bene il procedimento!
Lo studio delle luci e delle ombre viene fatto su una quadricromia data come base e trasformata in bn o è proprio una colorazione di prova fatta a parte?
Nel secondo caso non porterebbe via molto tempo?
Spero di non aver fatto confusione...a volte ho paura di non riuscire a farmi capire! XD
In ogni caso, sperimentazione o no, mi sembra un ottimo risultato!
I toni, la scelta delle luci, le sfumature...complimenti! :)
A presto!

Design270 ha detto...

come ti ci trovi?
io non riesco a fare così anche se in effetti il risultato non mi pare malaccio. Proverò.

Mauro Padovani ha detto...

Mi sembra un buon metodo...

Zumbi ha detto...

ciao Claudia!

io pure ho spesso usato questa tecnica, solo che spesso finivo per affezionarmi più alla prova, che viene sempre più fresca.. allora ho provato a fare la prova malissimo così poi non mi ci affezionavo, ma poi non aveva più senso. Così mi sono rivolto ad uno sciamano, ma lui mi ha detto che gli sciamani non possono nulla solo su 2 cose: la pace nel mondo e i problemi dei coloristi. Così adesso mi arrangio e basta.

Tornando seri per un secondo, la tecnica mi pare molto utile, anche se mi è sempre capitato di spenderci un bel pò di tempo. La tua in particolare mi sembra decisamente efficace, l'unica cosa che mi viene da notare è che qui e là nella versione definitiva hai sacrificato delle botte di luce che mi piacevano tanto, tipo sulla mano di quello che estrae la freccia, o sulla gamba sinistra di quello sdraiato, o sulla faccia del mentacciuto nella seconda vignetta. Non lo so, mi creavano un bel contrastone.

Comunque sappi che io ti seguo sempre con sguardo ammirato, e anche il mio sciamano.

Claudia ha detto...

fe: Per motivi di tempo la maggior parte delle mie tavole hanno basi fatte da altri. Io prendo questa base, la trasformo in scala di grigio e vi applico sopra dei livelli luce e ombre per studiarmi come voglio staccare i piani e cercare di fare un buon bilanciamento delle zone chiare e scure. Questo lavoro lo faccio in modo molto abbozzato in un file a parte, quindi non mi occupa molto tempo. Poi riapro il file a colori e cerco di imitare il file in grigio.

Design270: abbastanza bene, ora sono anche più veloce in quanto mi limito ad un veloce schizzo.

Mauro: Sì, per ora mi dà soddisfazioni, mi sembra di progettare meglio le mie tavole.

Sor Zumbi, sì il problema è proprio quello che dici tu, questi schizzi paiono essere sempre migliori dei risultati finali, ma io penso sia come la magia delle matite rispetto alle chine, negli schizzi tutto torna meglio. La forza del bianco sul grigio scuro raramente riesco a riottenerla a colori, in più, trovo che i colori distraggono tanto l'occhio, nella scala di grigio tutto è più sintetico. Infine la scelta di non fare colpi di luce forti l'ho fatta perché mi pareva un po' troppo diverso dallo stile pacato con cui ho sempre colorato "Je suis Cathare" ma forse è stato un eccesso di cautela, hai ragione tu che avrebbe donato più forza all'atto. Ringrazio te e lo sciamano e se magari chiedevo consulenza a lui stamani non avrei sfondato quel tubo dell'acqua con il martello demolitore....ma questa è un altra storia. e ora vado a curiosare sul tuo blog :)