lunedì 3 novembre 2008

Presentarsi -01

Leggo in diversi luoghi le domande su come presentarsi agli editori. Ovviamente l'argomento è vasto e già in forum vari si danno risposte ma vorrei anche dire la mia a riguardo.
Noi artisti siamo liberi imprenditori di noi stessi e del nostro lavoro quindi oltre alla bontà del nostro lavoro conta anche il sapersi proporre.
Prima di tutto bisogna stabilire cosa è per noi far fumetto se è lavoro si deve essere pagati. (esistono altri cento modi di intendere questo lavoro ma io voglio parlare per chi lo vuole fare di mestiere non me ne voglia chi lo fa per altro motivo, io lo rispetto)
Qualche tempo fa dicevo quanto è surreale che un giovane artista che opera spesso non lo pagano ma lui lo fa uguale mentre un giovane muratore col cavolo che lavorerebbe gratis ma entrambi faticano, in questa Italia, ultimamente anche i novizi edili non vengono più pagati ma non penso che sia migliorata la vita nell'edilizia.
Bisogna cercare chi da soldi in modo almeno dignitoso, la pubblicazione come compenso non mi sembra un grande affare.
Come scrivevo altrove un artista può anche capire i problemi dell'editore ma non può farsene carico ha già i suoi di casini. Ma chiudiamo questa amara parentesi e torniamo a noi.
Molti giovani artisti sottovalutano l'aspetto pre-presentazione del proprio book, ovvero lo studio degli editori e di come presentare il proprio progetto.
Questa fase può iniziare prima della stesura del piano dell'opera o dopo che si sono fatte le pagine. Io però consiglio prima.
Sicuramente serve di conoscere il mercato dove si propone la cosa e di conoscere il mercato reale non quello che arriva in Italia di tale paese.
Dovremmo conoscere le case editrici cosa stampano e possibilmente anche cosa gradiscono gli editor a cui ci si deve presentare.
Come si fa? Il mondo è piccolo e se volete sapere qualcosa un modo lo troverete.
Studiare cosa fa una casa editrice prima può servire a capire in che ottica sviluppare il progetto non vuol dire fare una "paraculata", scusate il termine tecnico, o meglio si può fare anche un progetto su misura ma secondo me si deve comunque sentire proprio, volergli bene, poi magari prenderà una strada sua ma se si avverte la sensazione di forzatura e soprattutto non si avverte più il piacere meglio fermarsi e riflettere per capire se è lo stress a fare questo effetto o se è proprio il caso di lasciar perdere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono daccordo con te per il pre-presentazione: la prima volta che sono andato ad Angouleme col mio book ho fatto due ore di fila per ritrovarmi con l'editor sbagliato: cioè l'editore era giusto ma l'editor era quello che si occupava degli albi per bambini in età prescolare. Gli autori di questo genere, per la maggior parte, si occupano di progetti completi: testi, disegni e colore ed io da povero colorista dopo aver fatto un bel sorriso mi sono scusato del tempo perso e sono andato via.

Claudia ha detto...

Succede e non è troppo problematico ma almeno io cerco di avvisarvi prima. Colpi più mirati di solito sono più "fruttiferi".