sabato 19 settembre 2009

E pensare che c'era il pensiero


Apro con questo post la rubrica filosofia di vita e arte tenuta da una persona che non sa nulla di entrambi ma che impara tanto da tutto.
In questi ultimi giorni più del solito riflettevo sul mio metter frasi criptiche e un poco zen su Facebook. Chi le legge potrebbe avere l'impressione che sia una matta che ama lanciare al popolino le sue perle di saggezza ebbene niente sarebbe più sbagliato. Quelle frasi sono spesso la base di una riflessione che sto facendo o una conclusione provvisoria.
Mi lamento spesso della mancanza del pensiero, ovvero del perdersi in discussioni che ti mettono addosso domande e non risposte. Quelle che ogni volta che le fai scopri un aumenti la tua comprensione o meglio tu hai un altro piano di lettura più profondo. Ma non voglio passare subito a questi discorsi prima vorrei soffermarmi sull'essere artisti. L'artista è sempre stato una persona sensibile che ha bisogno di farsi domande, la sua testa vaga nelle fantasie della sua mente ma anche nei suoi pensieri più vari, forse tutti gli umani vivi sono così o almeno lo spero. Se il suo cervello non è in movimento dove spera di andare? Se non cerca il sapere ha qualcosa non va e se si ferma alla prima risposta lasci perdere e lo stesso se non sente il bisogno di fermarsi e riflettere da solo su quello che gli viene raccontato. Voglio in questa rubrica parlare dei temi su cui sto riflettendo, in realtà mi piacerebbe soprattutto leggere commenti ma si vedrà.

P.S. So che nessuno di voi sarà reso conto che non sto più su diversi forum ma ho lasciato quasi tutto compresa la mia vecchia identità se volete contattarmi mi trovate sul mio blog, sul MSN su FB....insomma rimango nei paraggi.

P.P.S. Il titolo è ovviamente tratto dal titolo dello spettacolo di Giorgio Gaber del 1995 se avete occasione ascoltatevi il secondo CD, in particolare, io lo trovo ricchissimo di buoni spunti.

4 commenti:

Ketty Formaggio ha detto...

Leggendo questo tuo post mi è venuto in mente lo Zen della scuola Rinzai. Ti inviterei a cercare info a riguardo. Si tratta di una scuola zen che indicava come via per il raggiungimento dell'illuminazione la meditazione anche tramite i KOAN. Questi koan sono praticaente dei problemi, delle questioni senza una solida risposta razionale. Servono allo scopo di liberare la mente dal giogo della logica stringente e per andare OLTRE.

Vabbè, so che non c'entra una pippa col tuo post, ma mi sa che l'argomento ti può piacere. :P

...che voglia di tornare a studiare filosofia giapponese!! O_O

besos!
k

Mirella ha detto...

Ciao^_^
Hai proprio ragione sul post nel mio blog... Ne parlavamo proprio io e mia madre l'altro ieri. Quanti padri di famiglia muoiono nei cantieri e finiscono nel silenzio... è veramente triste...
Un salutone

Giacomo Michelon ha detto...

colora e non pensare, viviamo...ehm...vivi nel paese dei balocchi, che vuoi di più?

Visto che citi Gaber, artista che amo moltissimo, faccio una mia riflessione che mi assilla da quando sua moglie iniziò a far politica con quella gente e in quel modo, ecco, mi son chiesto e mi chiedo: ma allora Giorgio ci sta a pigliare per il culo, non crede a mezza parlola di quel che canta?
...per me la convivenza con una persona che la pensa diametralmente all'opposto sarebbe impossibile , evidentemente per lui no.

Claudia ha detto...

Beh, Ketty conosco un poco della filosofia zen ma ti posso giurare che rimarrò molto più coi piedi per terra.

Mirella: sì, anch'io non riesco a non pensare che troppe volte della morte dei soldati se ne fa bandiera per tirar fuori concetti come l'amor patrio o il bisogno del nostro intervento militare. Il primo concetto lo trovo ridicolo nel senso che, se lo si vuole, bisognerebbe dare motivi per amare uno stato e noi italiani diciamocelo questo stato non lo sentiamo nostro altrimenti avremmo un approccio diverso nei confronti delle istituzioni. Il secondo punto è assurdo sembrano le picche dei bambini: ci dicono che non ci vogliono e allora noi ci stiamo, gne gne gné!
Giacomo: non so io non sono mai riuscita ad innamorarmi ma neanche a frequentare per del tempo gente con idee politiche diverse dalle mie ma non sono Gaber. Posso dirti che ho vissuto un infanzia circondata da un ambiente fortemente di sinistra ma a starci così vicino ne vedi dei lati che ti schifano parecchio, io riesco ad apprezzare solo chi continua a ragionare con la propria mente e a farsi tante domande insomma quelli che quasi mai sono di destra ma che spesso criticano anche la sinistra.