martedì 12 giugno 2007

Finisce il ricreativo e si inizia a principiare il culturale ( Seduti per dio!!)


In un mio precedente post avevo posto la scelta tra parlare di sesso o di polemica per far lievitare le mie entrate nel blog. Alcuni mi hanno chiesto di parlar di sesso ma dir il vero ritengo l'argomento poco adatto a discussioni dato che è molto meglio il lato pratico che non il lato teorico quindi posso solo augurarvi di divertirvi tanto come cerco di fare io.
Per quanto riguarda la polemica quella sterile può fungere da sfogo ma a me interessava di più uno scambio di opinioni e di informazioni . Avevo anche in testa un argomento ma mi serve un po' di tempo per raccogliere informazioni e pareri, lo sto ancora facendo e penso che nel prossimo post avrò materiale a sufficienza.
Mi piacerebbe buttare dei pareri per offrire un spunto di discussione così possiamo conoscerci meglio e fare due chiacchiere su qualche argomento.
Inizio con una critica ad un difetto comune tra gli artisti e con molta mancanza di modestia mi metto nella categoria artisti

Un cosa che odio di questo mestiere che amo è un difetto di molti artisti, per nostra natura amiamo mostrarci e sentirci apprezzati ma a volte tutto questo porta a un egocentrismo che ci fa dimenticare la coscienza di classe. Sarà che sono figlia di un metalmeccanico eternamente incazzato con il sistema ma non mi piace chi parla di sè solo nelle cose positive o meglio mi puzza di bruciato. Va bene se lo fai con un'editor ma quando cerchi di illudere tutti che sei un genio forse qualcuno ti può venir dietro perchè invidia quella alone che ti sei creato ma c'è da domandarsi a cosa ti serve uno stuolo di illusi dietro. Anche a me piacerebbe avere tanti fan ma poi mi domando a che o a chi servirebbe? Se come tutti gli artisti alle volte sono insicura e le lodi mi potrebbero far piacere ma credo che se uno si affida agli ammiratori vivrà la vita a cercarne sempre di più dimenticandosi il piacere di creare e il divertimento di fare le cose per sé stesso.
E , tornando a quanto detto prima, spesso finiamo soli con la nostra voglia di arrivare di affermarci. Forse dovremmo raccontarci quel che siamo e lasciare la finzione alle occasioni in cui serve. Esistono artisti che si raccontano senza paura di perdere l'aurea di santità e che sono sinceri io queste persone le ammiro e avranno sempre la mia stima e il mio rispetto. Per chi vuol diventare una star consiglio di darsi al canto o al cinema è ugualmente difficile ma almeno lì si può arrivare a guadagnare di più e a trovare più compagnia.

12 commenti:

Robert Valcic - VALKO ha detto...

Di solito, quando un post e senza commenti, e perche ha fatto riflettere la gente. Purtroppo le adulazioni fanno piacere, ma possono essere anche un problema, se uno ha problemi con l'ego!
Spero la tua fama di colorista non ti faccia perdere la testa, ma qui ce un'altro problema. La falsa (o meno) modestia. A voler essere sempre umile. E che ca%%o... se sei bravo, dillo. Perche uno si dovrebbe vergognare di essere orgoglioso di se?! Se poi si esagera e ci si crede "superiori" allora abbiamo sbagliato strada!
"SO di non essere il migliore e nemmeno vicino, ma so quanto valgo" per me e sempre stato un riferimento.
E poi mi piace ricordare Jerry Calá:"non sono bello, piaccio!"
Non voglio annoiare oltre ;)

Guglie ha detto...

Credo che uno sia "in un modo specifico" in quasi tutti gi aspetti della sua vita, quindi, per chiarire, se uno e' molto egocentrico, lo sara' come artista, come condomino, come compagno/a e come vicino di campeggio.
Ma il punto che maggiormente mi ha fatto riflettere sul tuo post e'qunando inviti a pensare "per chi" o "per cosa" usi questa via di comunicazione/espressione (disegnare , colorare, scrivere, dipingere ecc..). Io alcune volte perdo il punto e parto per la tangente, ma quando riesco a ritrovarmi e' sempre una grande cosa perche' il tutto avvine in modo piuì' genuino ed onesto e...cosa piu' importante....mi fa stare veramete bene con me stesso

Lester K. Chaykin ha detto...

Carissima Claudia, mi permetto di dire la mia. Come già sai – se non lo sapevi, adesso lo sai – sono un impiegato dipendente, guadagno il mio stipendio mensile (anonimo si, ma pur sempre sicuro) e lavoro senza infamia e senza lode. Mi lamento anche, cosa credi. Il mio lavoro mi piace ma non mi esalta, mi soddisfa ma ho sempre un certo languorino, mi diverte ma stò sempre un po’ col broncio. Niente infamia e niente lode, dicevo.
Poi ho due passioni, che poco azzeccano con lo stile di vita sopra descritto: suono e coloro.
Lo faccio per passione, puro piacere, suono e coloro. Scrivo melodie che nessuno ascolta, coloro illustrazioni che in pochi guarderanno. E suono pure bene, cosa credi! Anche con i colori me la cavo e, senza esagerare, credo di poter affrontare – sotto gli occhi attenti e professorini di qualcuno ferrato – un lavoro corposo.
Suono e coloro. Non ho fan, ho qualche amico che apprezza come suono e come coloro. E questo mi da tanto. Nulla di economico, ma almeno un po’ di soddisfazione. In più, cosa ancora più importante, c’è il piacere fisico di suonare e colorare. Hai mai imbracciato uno strumento musicale? Cioè, la chitarra, è stupenda. Le dita che corrono sulle corde e sulla tastiera, l’odore del legno della cassa, il suono. Puoi far uscire ciò che vuoi, felicità, tristezza, gioia. Tutto.
Stesso dicasi per il colore. Una tavoletta e la pennina, una bella illustrazione – che però sia di quelle fatte bene! – e poi stare lì a “perder tempo” (come dice qualcuno). Fuori dal mondo. Mi piace. Che ci vuoi fare, Claudia. Mi piace così.
Suono e coloro senza egoismo, senza egocentrismo. E mi piace così.


A presto

Anonimo ha detto...

Però non scordiamoci che "siamo sempre sotto i riflettori", anche quando siamo in bagno! ;-)

Voglio dire: se uno spera di diventare un dio del fumetto bisogna che ci creda, ma anche che convinca gli altri che lui ci crede.
Se davanti all'editor faccio il convinto, ma poi sul mio blog o sui forum o alle pizzate dico che sì, sono bravino, ma niente di che... poi alla fine questa cosa tornerà indietro nel momento sbagliato.
Se uno ha deciso che vuole fare il protagonista, lo deve fare a tutto tondo.
Sennò può fare l'onesto, e direi che anche quella è una cosa che va fatta a tutto tondo.
O una, o l'altra.

Io per fortuna non ho di questi problemi! ;-)

Anonimo ha detto...

Ops, scusate, non mi sono firmato: sono Lys. :-)

Claudia ha detto...

Valko: Non sono ottimista quanto te quando un post è senza commenti ci vedo solo un post senza commenti :)
Io criticavo chi si comporta da star non chi ama il proprio lavoro. Penso che, banalmente, sia il solito discorso delle giuste vie di mezzo. Penso che molti artisti ondeggiano tra la voglia di essere apprezzati e il tornare a ragionare su cosa devono cercare realmente nella loro attività.
Ritengo vero quello che dice Guglie, l'egoismo non è una caratteristica propria solo degli artisti ma a me sembrano un poco più facili da esserne affetti perchè un disegnatore ha, per la natura del suo lavoro, voglia di avere un pubblico è un mestiere che ha a che fare con la comunicazione, no? Insomma spesso la successione degli eventi è questa: porsi in confronto con gli altri, chiudersi per evitare critiche o per affascinare gli altri con misteriosi progetti, arrivare a mostrare solo quello che ci piacerebbe essere e isolarsi. Ovvio confrontarsi per migliorarsi è un istinto positivo così come l'egoismo se entro certi limiti e i limiti sono, secondo me, quelli del non esserne schiavo, di mantenere la gioia del divertimento e cercare di essere critici con se stessi e gli altri. Ma soprattutto, come dice Guglie e Wally, essenziale è godersela e ritrovarsi e aggiungo io coltivare amicizie e interessi per stimolare sé stessi e la propria arte.
Sul fatto come dice Wally che poi ci si possa divertire da soli sono d'accordo ma penso che avere qualcuno vicino a cui mostrare ciò che si sa fare è molto gratificante.
Sul sapere quanto si vale non sono così d'accordo, insomma è una cosa che va di pari passo con il conoscere se stessi e i propri limiti quindi penso che sia una continua scoperta.
Sul fatto poi che Jerry Calà piaccia mi astengo da ogni giudizio, sto cercato di rimuovere gli anni '80 dalla mia memoria O_O
Ahahahah!

Ketty Formaggio ha detto...

Ciao Claudia, ciao a tutti.
L'argomanto egoismo mi fa strano, mi sono guardata dentro e ho trovato che sì, mi piace che le persone mi apprezzino per quello che faccio. Eppure mi pare di non nascondere le mie manacanze (cribbio, ne ho così tante!) per mostrare solo il mio meglio. Ma forse mi sbaglio. Forse divrei parlare più apertamente dei miei insuccessi.
Da quando lavoro come professionista cerco di spendere il mio tempo per conoscere sempre più professionisti e instaurare un rapporto con loro che mi faccia crescere. Per questo il blog e i forum (quando ho tempo) credo siano un ottimo mezzo. Ma non lo faccio per diventare più famosa (la gente si ricorda di me per il mio nome, non per il mio lavoro, e questo non è bello) ma per imparare sempre di più.

No, non credo di essere egoista, so che devo imparare ancora tanto e non mi piace avere la striscia di fan dietro (mai avuta a dire il vero).

Ma di sesso proprio non si può parlare? :P

Ketty Formaggio ha detto...

ps: so che hai poco tempo, ma se vorrai una volta scarabocchiare un Pirata...

Ketty Formaggio ha detto...

Ti aggiungo ancora un commento, vai a leggere questo articolo di Medda, che mi sembra centrare il tuo post:
"Stupido è chi lo stupido fa"
http://www.michelemedda.com/

Claudia ha detto...

Boh Lys io il rapporto iniziale con gli editor lo paragono molto al rapporto che hai con quello che ti fa un colloquio di lavoro. Quando mi presento per un posto io dico i miei pregi i difetti ci penserà lui a trovarli almeno questa fatica deve farla lui mica gli devo agevolare l'opera. E' un po' come un primo incontro,tutti noi cerchiamo di far bella figura anche comportandoci nel modo migliore ma con il tempo non si può fingere sempre altrimenti ci si prende solo per le mele da soli e poi far tutta quella fatica a chi giova?
Cmq, ripeto, è un fenomeno diffuso in tutte le categorie, quindi non è escluso nessuno neanche tu,Lys:) Il presenzialismo, il dover dimostrare di essere vincenti per essere vincente come se sbagliare facendo qualcosa fosse una colpa terribile, un motivo di vergogna e soprattutto mostrare un punto debole agli altri. Tutti quelli che fanno qualcosa sbagliano ogni tanto. L'unico modo per non sbagliare è non fare un cavolo.

Ketty:Io volevo porvi delle domande, o meglio porvi le stesse domande che mi faccio io. Mi piaceva parlare di come ognuno di noi si comporta di fronte a questi quesiti. Mi piace pormi domande mi aiuta a conoscermi e volevo coinvolgere anche altri. Ovviamente parlo di cose che ho visto accadere ma non voglio fare la morale a nessuno, vorrei solo cercare di capire :) E cmq riperto l'egoismo entro certi limiti è vitale, nel senso che ci permette di mantenerci degli spazi nostri l'egoismo sano, quello di cui parlava Gaber per intenderci, è far del bene sè, è far del bene all'umanità.
Ketty: Grazie per il link vado a farci un salto.

Ketty Formaggio ha detto...

Claudia, condivido allora con te il piacere del confronto.

Ecco, uno dei mei grandi difetti nel lavoro è che non mi tengo mai le mie opinioni per me. Poi, a volte non riesco a gestire molto lavoro e mi capita di ritardare, ma ora che lo so rifuto molti lavori proprio per non dover ritardare, sigh! E poi ti invidio che riesci a colorare 4 cose insieme!

Vabbè. Come difetti non c'è male.

Al di là delle mie menate personali condivido il fatto che l'egoismo faccia bene, ma solo quando significa "realizzare le proprie aspirazioni nell'ambito di un confronto civile".

Per questo trovo molto appropriato l'intervento del Medda a proposito, dove partla di vera passione contro gli arrivismi che si notano in giro da un po'.

Bè, fammi sapere che ne pensi dopo averlo letto.

Ehi, non ignorare la catena del pirata! ;P

paola ha detto...

è un discorso interessante questo...per quanto mi riguarda da sempre,da quando ero piccina e facevo disegnini per i miei compagni di classe, per me il piacere di realizzare quello che avevo in testa era intrecciato alla voglia di mostrarlo a qualcuno,alla necessità di comunicare,di attirare l'attenzione anche,e non saprei dire quale sia venuto prima,ma sono certo entrambi aspetti irrinunciabili.quanto invece ad atteggiamenti da genio o da profeta,sì,capita di vederne,però più ci penso più mi convinco che siano modi di porsi che si trovano un po' in tutti gli ambienti,qui semplicemente li si nota di più.
e certo risultano fastidiosi.Soprattutto se come spesso accade è tutto fumo e niente arrosto.